Quali sono i diversi prodotti per la pulizia dei pavimenti
Quando non si utilizza una macchina lavapavimenti (compatta o non: scopri come scegliere), la pulizia del pavimento viene effettuata manualmente dagli operatori del cleaning: dapprima con la tradizionale operazione di scopatura per rimuovere polvere, batteri e residui di sporco e poi con il lavaggio vero e proprio con mocio e detergente per pavimenti. Ma quale mop usare per pulire meglio e con meno difficoltà? Scopriamo i diversi tipi di mocio che esistono sul mercato, in base al materiale di cui sono fatti.
Mop a frange (o mocio)
Il mop a frange è il comune mocio lavapavimenti presente sul mercato in diversi pesi per la pulizia dei pavimenti. Le frange del mocio, collocate all’estremità dell’asta su una base di forme diverse, hanno il vantaggio di arrivare facilmente in tutti gli spazi da pulire e di non avere limiti di rigidità, oltre a poter essere facilmente immerse nel secchio e strizzate.
La caratteristica principale di questo strumento è la sua versatilità, ma ci sono anche molti limiti legati al suo utilizzo, come per esempio la dimensione della “pista di pulizia”, ovvero la dimensione dell’area coperta dalla frangia nell’operazione di lavaggio, che è inferiore ai sistemi a frangia piatta (o “a bandiera”).
Inoltre l’utilizzo di questa tipologia di attrezzatura rivela i suoi limiti quando si vuole pulire sotto ai mobili o vicino al filo di parete (perché per via della sua conformazione fisica si rischia di sporcare gli zoccolini e le pareti).
Un altro elemento che gioca a sfavore del mocio è il suo peso. Se un mocio pesa dai 200 ai 500 grammi (a seconda del modello) quando è asciutto, da bagnato arriva a superare i 2 kg di peso, senza contare poi il peso del supporto e del manico che vanno a sommarsi a quello del mocio. L’utilizzo prolungato di questo sistema può provocare danni rilevanti alla schiena e al tunnel carpale (per via del movimento che bisogna fare per strizzarlo).
Il mop a frange (o mocio) viene preferito soprattutto per l’elevata capacità assorbente che permette di emulare il lavoro di una macchina lavapavimenti, però “a mano”.
Bisogna infatti prima stendere la soluzione lavante di acqua e detergente sulla superficie da lavare (senza strizzare il mocio) compiendo una linea centrale nella stanza e poi esercitando dei movimenti a “S” partendo dal punto più lontano dalla porta e avvicinandosi all’uscita.
Terminato questo primo passaggio bisogna sciacquare e strizzare bene il mocio, e poi tornare a “recuperare” la soluzione acqua/detergente che abbiamo depositato sul pavimento durante la prima fase (sempre compiendo un movimento a “S” e partendo dal fondo della stanza).
In questo modo il detergente avrà avuto il tempo di sciogliere lo sporco presente sulla superficie che con il secondo passaggio (a mop asciutto) andremo a recuperare (come una spugna asciutta passata su una superficie bagnata).
Questo è un po’ lo stesso sistema delle macchine lavapavimenti, che dapprima rilasciano la soluzione di acqua e detergente, poi “grattano” con la spazzola o con i dischi abrasivi e infine asciugano con la “barra di aspirazione” situata posteriormente alla lavasciuga.
L’unica differenza, qui, è l’assenza dell’azione abrasiva svolta in modo meccanico dalla macchina, oltre naturalmente all’efficacia di asciugatura che possiede un motore di aspirazione rispetto a una frangia strizzata.
Questo mocio viene prodotto utilizzando diverse tipologie di tessuti: la più diffusa è quella in cotone, ma ci sono anche quelli in viscosa, in poliestere e in microfibra.
Cos’è la microfibra
L’invenzione della microfibra è sicuramente uno degli eventi più rivoluzionare dell’ultimo secolo. Questo speciale tessuto, infatti, consente un’azione meccanica abrasiva (e di conseguenza un’efficacia di pulizia) significativamente superiore a qualsiasi altro tessuto mai usato nell’ambito delle pulizie.
Il suo processo produttivo è tale da comporre una trama costituita da piccolissimi tentacoli che arrivano a essere fino a mille volte più sottili di un capello umano.
A differenza del cotone che è molto più assorbente (ma poco igienico e poco efficace nell’azione pulente) la microfibra ha una capacità assorbente ridotta, il che la rende un’ottima alleata anche in situazioni dove è richiesto l’uso di poca acqua (es. parquet o pavimenti galleggianti).
Differenza tra cotone e microfibra
Senza entrare troppo nel tecnico: la fibra di cotone comprime lo sporco e lo sparge sulle superfici, spennellandolo qua e là e raccogliendone solo una piccola percentuale.
Le fibre della microfibra, invece, vengono intrecciate in modo tale da lasciare molti piccoli spazi (invisibili a occhio nudo ma solo con l’uso di un microscopio) che catturano lo sporco, i batteri e la polvere e li trattengono fino al lavaggio della frangia.
Mocio in cotone o in microfibra?
Oltre ai già elencati punti di forza e di debolezza dei due tessuti, ne abbiamo altri 2 che sono di fondamentale importanza: il costo e la durata.
Questi due fattori sono legati l’uno all’altro, perché il mop in cotone costa sempre di meno rispetto a quello in microfibra, ma dura solo fino a 20 lavaggi in lavatrice, mentre la microfibra in genere arriva fino a 500 lavaggi.
Questo ci fa capire che, a discapito delle apparenze, la microfibra costa circa 5 volte di meno rispetto al cotone.
Inoltre il cotone, al contrario della microfibra, è considerato un tessuto poco igienico perchè favorisce la proliferazione batterica.
I mop a frangia piatta
Oltre al conosciuto mocio di cui abbiamo parlato sopra, il mercato offre una soluzione da preferire in svariati ambienti: il mop a frangia piatta o a bandiera. Ecco perché:
Il mop a frangia piatta è un panno rettangolare (da qui il nome) composto generalmente da uno o più tessuti (esistono anche combinazioni di tessuti che apportano le loro diverse proprietà alla frangia) e che viene applicato a un telaio rigido che lo mantiene saldo e permette all’operatore di esercitare una pressione uniforme su tutto il panno.
Questo attrezzo esiste in differenti misure in base alla grandezza degli ambienti di applicazione (dai 30 ai 70 centimetri circa).
La sua grandezza consente di pulire la stessa superficie in molto meno tempo rispetto all’utilizzo del precedentemente menzionato mop a frange (o mocio). Infatti per coprire la stessa superficie con il mocio ci vogliono all’incirca il doppio (se non il triplo) dei passaggi.
La frangia piatta permette inoltre di raggiungere facilmente praticamente ogni punto, anche sotto i mobili. Si possono lavare comodamente le scale, anche le alzate verticali, gli zoccolini e le pareti lavabili degli uffici.
D’altro canto il limite è l’applicazione di questo strumento su pavimenti molto sporchi, dove invece è meglio preferire il classico mop a frange.
Speriamo di averti chiarito le idee sulle differenze dei principali sistemi di lavaggio presenti sul mercato, ma ti ricordiamo che siamo sempre a tua disposizione per aiutarti a scegliere le soluzioni più adatte alle tue esigenze specifiche. Ogni ambiente è unico e va analizzato singolarmente, questo è il lavoro dei nostri consulenti specializzati.
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